
sabato 31 marzo 2012
Gocce d'acqua
È cominciata, forse, una nuova meravigliosa avventura; forse è iniziato un sogno che inseguivo da un po'. Ad oggi non ne sono certo ma qualcosa è partito: uno posto vicino casa in cui potermi mettere alla prova, un posto in cui provare ad esprimere me stesso in quello che ho scoperto essere le cosa che mi fa stare meglio e che forse è anche la cosa che do fare meglio: dare una forma al legno.


domenica 18 marzo 2012
sabato 17 marzo 2012
Il ranocchio ed il folletto
Il ranocchio ed il folletto si conoscono da quando erano molto piccoli, da quando le loro mamme si sono incontrate per caso per la prima volta da dopo le scuole medie.
Caccapupù
venerdì 16 marzo 2012
Le dieci regole del pendolare
1. Esercitare la pazienza con allenamento fisico e mentale (meglio attraverso un corso per fachiri)
2. Ricordarsi di guardare il meteo prima di uscire di casa
3. Evitare di portarsi libri da 1000 pagine se si è a meno di venti pagine dalla fine
4. Utilizzare una borsa che non ti si attorcigli alle gambe mentre corri
5. Mettere in atto qualsiasi rito propiziatorio per scongiurare il dramma del treno in ritardo all'andata e del treno in anticipo al ritorno
6. Sperimentare qualsiasi tipo di abbigliamento tecnico tipo camicia da allenamento, mocassini da corsa, calze termo-traspiranti...
7. Imparare a sfruttare i tempi morti con efficienza da catena di montaggio
8. Mai spegnere il cervello fissando l'infinito dentro il poggiatesta del sedile di fronte
9. Resistere, resistere, resistere
10. Mai smettere di inseguire il sogno di un lavoro vicino casa
2. Ricordarsi di guardare il meteo prima di uscire di casa
3. Evitare di portarsi libri da 1000 pagine se si è a meno di venti pagine dalla fine
4. Utilizzare una borsa che non ti si attorcigli alle gambe mentre corri
5. Mettere in atto qualsiasi rito propiziatorio per scongiurare il dramma del treno in ritardo all'andata e del treno in anticipo al ritorno
6. Sperimentare qualsiasi tipo di abbigliamento tecnico tipo camicia da allenamento, mocassini da corsa, calze termo-traspiranti...
7. Imparare a sfruttare i tempi morti con efficienza da catena di montaggio
8. Mai spegnere il cervello fissando l'infinito dentro il poggiatesta del sedile di fronte
9. Resistere, resistere, resistere
10. Mai smettere di inseguire il sogno di un lavoro vicino casa
giovedì 15 marzo 2012
Che cosa imparerai?
Da giorni una domanda mi passa per la testa, va via per un po' poi ritorna quando apparentemente non ci penso.
Il vecchio del bosco e i due topolini
Tolstoj non è certo famoso per le storie a lieto fine, nemmeno se si tratta di favole per bambini...
Quella del vecchio e dei due topolini, rappresenta l'eccezione che conferma la regola: credo sia stata un'ottima idea riprenderla per farne una favola illustrata ricca di finestrelle e popup.
mercoledì 14 marzo 2012
Un leone a Parigi
Un leone a Parigi è l'ultimo libro che ho comprato a mio figlio. Lo puntavo da un sacco di tempo per via di quella copertina, che mi faceva immaginare tavole piene di delicatissime illustrazioni ma rimandavo perché non sentivo che fosse il momento giusto perché il piccolo fosse in grado di apprezzarlo...
Una giornata speciale
mercoledì 7 marzo 2012
Le insicurezze del giovane padre...
"Sostenni lo sguardo di mio padre, che a volte sembrava invecchiare un po' di più soltanto a vedermi e a ricordare. Mi alzai e lo abbracciai in silenzio. Le sue braccia mi strinsero forte e, quando scoppiò a piangere la rabbia ed il dolore che aveva seppellito dentro di sé per tutti quegli anni cominciarono a scorrere a fiotti come annue. Seppi allora, senza poterlo spiegare con esattezza, che in maniera lenta ed inesorabile mio padre aveva iniziato a morire" (C.R. Zafon)
Dannato Zafon!
Dannato Zafon!
martedì 6 marzo 2012
Il rospo...e il ranocchio
Dormi?
Da giorni ormai mi accarezza un ricordo: non è poi così vivo nelle voci quanto lo è nelle sensazioni.
Capitava da piccolo quando volevo che i miei pensassero un po' più a me, o perché ero curioso di sentirli parlare di nascosto che in macchina facevo finta si dormire.
Capitava da piccolo quando volevo che i miei pensassero un po' più a me, o perché ero curioso di sentirli parlare di nascosto che in macchina facevo finta si dormire.
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