E mentre Lui lotta contro le parole di tre sillabe e le trasforma in due, che impara i nomi delle dita della mano, che dice no con la testa e si con la voce, che balla con gli Stones con la mamma e coi Beatles con papà attorno succedono cose strane e un po' pazze in un mondo che gira alla rovescia e che purtroppo non riusciamo a costruire come vorremmo perché siamo costretti a non rinunciare a nulla. Non possiamo costruire un mondo che non conosca la parola precarietà mentre speriamo di poter continuare a fare qualcosa che in fondo non ci piace ma non per questo possiamo perdere la speranza di poterla cominciare un giorno questa battaglia. Possiamo intanto imparare da Lui a sognare ad occhi aperti, immaginare un mondo favoloso da un disegno a pastelli e volarci dentro con un aereo di plastica colorata.
In ogni ballo abbracciati noi tre, ogni percorso alternato di baci, per ogni mano che va sopra quelle degli altri Lui continua a crescere e ad insegnarci qualcosa.
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