mercoledì 28 dicembre 2011

Vorrei lasciare una traccia...

Io credo, piccolo mio, che ognuno di noi abbia dentro di sé il dono per realizzare qualcosa di unico e meraviglioso. Credo che ognuno nella sua vita abbia dentro di sé la capacità di dar vita ad un capolavoro.
Il capolavoro per me è quella traccia di noi che vogliamo lasciare in questo mondo, la traccia per la quale speriamo di essere ricordati, qualcosa che non abbia tempo o che ne abbia più di noi.

Ognuno a suo modo ha realizzato o realizzerà il proprio in modo concreto o ideale: che sia un'opera, un dipinto, una canzone o magari una poesia oppure anche solo un'immagine positiva di sé, il ricordo degli altri nella propria comunità.

Sarebbe bello davvero se tutti avessimo le stesse possibilità di mostrare al mondo il nostro capolavoro.
Io spero che quando realizzerai il tuo, possa essere così per te.

Io il mio forse l'ho fatto già ed è bello perché non è solo mio ma condiviso ed ora sarà un dono per tutte le persone a cui voglio bene e sarebbe bello che un giorno fosse qualcosa di più o meglio che sia il motore per dare forza alla creatività di altri.
Il mio capolavoro è la storia di una vita che ho promesso di raccontare perché non venisse cancellata dal tempo: è la storia del tuo bisnonno, è il ritorno alle radici, una favola avventurosa che ci ha permesso di essere qui oggi a realizzare i nostri sogni.

martedì 27 dicembre 2011

Buon Natale!!!

Buon Natale piccolo mio...

Te lo scrivo ora, mentre dormi sereno.
E' stato un Natale dolce e meraviglioso pieno di bellissime sorprese e regali pieni di amore.
Tu ci hai regalato tanto: ogni momento in cui ci hai meravigliato con nuove parole, dolci domande e...ordini perentori che i tuoi nonni non possono che seguire alla lettera.

Tu ci hai fatto un dono unico: hai unito due famiglie, due percorsi, due storie perchè diventassero una sola.
Tu hai dato un senso nuovo al nostro Natale, ai giorni passati a pensare quanto sarebbe stato bello vederti fremere davanti ai regali..."api! api!!!"

In queste tre meravigliose giornate che abbiamo passato insieme hai dato così tanto a tutti, che non basterà un anno e un altro Natale a ripagare.

Grazie!!!

domenica 11 dicembre 2011

Guarda!

Devo ricaricare la fotocamera digitale da due giorni. Dopo un sacco di tempo che non la usavo, scavalcata per praticità dal telefono, in una sola serata la batteria è andata e noi siamo diventati oggetto di acrobatici scatti del nostro bambino.

È curioso e dolce vederlo a poco più di due anni con in mano la fotocamera ridere ad ogni scatto del flash dopo aver detto "...ecco!!".

Come saremo ai suoi occhi dietro l'obiettivo, intenti a decorare l'albero di natale?
Penso a quando lo completeremo con i regali, di più penso al regalo che lui ci da quando ci mostra la più pura ed inarrestabile creatività.

Che meraviglia. Noi non sappiamo più cosa sia prigionieri dei nostri schemi mentali, della nostra necessità di semplificare la realtà assordante che ci circonda. A Lui tutto questo ancora non serve e tutto ciò che vuole, anzi pretende, è un foglio e dei pastelli così mille linee curve diventano un mondo in cui tuffarsi, a cavallo di una moto con le ruote che girano a tutta velocità.

Lui ci insegna che ogni oggetto ha un uso nascosto, tra le sue mani appaiono cose che noi non riusciamo a vedere.
Un giorno mi indicava le foglie e quando gli ho chiesto che cosa facessero, lui mi ha detto "piangono" ed io sono rimasto a pensare al motivo per il quale potessero piangere, mi sono chiesto cosa sentisse Lui.

Ti vorrei con me piccolo mio, quando lavoro il legno: vorrei regalarti percorsi immaginari e costruire i tuoi disegni, dare materia alla tua fantasia.

Ora è così facile perché sei così piccolo ma io vorrei davvero che tu continuassi a seguire la tua creatività, ovunque ti porti.

Vorrei darti la possibilità di sperimentare, guardarti sognare e non darti confini.

Mi aiuterai a chiudere nel tuo mobiletto il mio istinto razionale?
Mi aiuterai a cercare le forme tra le nuvole?






martedì 6 dicembre 2011

Un tavolino tutto speciale

Questo è un tavolo ricco di significato e valore per me.
E' il tavolo che ha segnato un momento molto importante: il mio primo lavoro dopo il corso di falegnameria artistica! Dopo mesi passati sperando di avere finalmente uno spazio a disposizione che sembrava non liberarsi mai e ormai il morale cadeva sempre più in basso, finalmente la scorsa estate ho avuto questo immenso regalo.



E' difficile davvero spiegare come scorra il tempo mentre si fanno queste cose, difficile esprimere il valore del tempo impiegato anche solo per portare a termine un piccolo particolare: è meraviglioso davvero vedere qualcosa prendere forma dal proprio lavoro, prendere consapevolezza della propria creatività e percepirla slegata da qualsiasi logica o progetto vivendola come un semplice fluire.

Questo tavolo in queste settimane mi ha fatto un nuovo dono: mi ha riportato nel laboratorio di Bioforme, dove lo sto completando, tra gli amici, il profumo del legno, della colla e la polvere e tanto altro ancora!

giovedì 1 dicembre 2011

Mai dare un titolo a uno sfogo...

Oggi piccolo mio voglio parlarti di una cosa per me fondamentale e proprio per questo una cosa che non ha peso, prezzo, non ha forma ne materia.
Oggi voglio parlarti del merito.
Il merito è giustizia, non è un premio ma la semplice constatazione di una o più qualità di una persona, che può concretizzarsi in tanti modi.

Ma allora, se è così semplice, mi chiederai, a che serve parlarne?
In fondo è cosa ovvia, perché se una persona ha dei talenti non avrà fatica a metterli in mostra, tantomeno chi gli sta accanto non ne avrà a riconoscerli, a trovare il modo per renderli ancora più utile e se possibile a premiarli.

In tanti posti in questo mondo il merito è un dono, una cosa ricercata. In tanti posti, dove si da valore alla persona il merito è l'unità di misura per chi ha potere di fare delle scelte che riguardano il futuro delle persone.

Da queste parti di questi tempi il merito è qualcosa che invece fa paura.
Qui da noi fa paura dire a qualcuno "bravo!" oppure "ho deciso di premiarti per quello che hai fatto".
Qui da noi spesso è impensabile che ciò accada, perchè vi è una diffusa, triste convinzione che puoi far fare di meglio alle persone sono tenendole infelici.
La convinzione che ogni premio, ogni privilegio giustamente guadagnato diventino comodi guanciali nel letto della tranquilla sopravvivenza.

Qui da noi vi è una diffusa, triste convinzione che non si possa fare niente per passione ma solo per necessità.

Sei arrivato in un posto proprio strano piccolo mio...un posto che a raccontarlo sembrerebbe proprio una favola, perchè come tante favole anche qui regna l'assurdo ed il contraddittorio.
Questo è il posto in cui chi lotta per rimanere è costretto ad andare via e chi lotta per venire è spinto a tornare indietro e allora qui chi ci rimane?
E' il posto in cui c'è chi per trovare un lavoro è costretto a nascondere invece che a mostrare, perchè se non ti è permesso raggiungere ciò che sogni ti viene reso difficile anche poterti accontentare.

Se tu mi chiedessi oggi "allora tu cosa ci fai qui?" davvero ti giuro non saprei che cosa rispondere.
Fortuna che tu invece dormi e ancora non sai nulla di ciò che scrivo, che non ti accorgi del rumore dei tasti o di me che sto per venirti a guardare per avere un meraviglioso motivo per sorridere o per commuovermi un po'.

Oggi ti saprei dire solo "non lo so" perchè sono un po' stanco e triste di sentire cose assurde dagli altri: sento il racconto di un ragazzo nascosto nel bagno del posto dove lavora, piangere e pensare che dopo aver toccato il fondo più in basso proprio non si può andare e poi vedo accanto a me persone lavorare con dignità pur sapendo che saranno lasciate a casa nonostate i loro meriti, proprio quelli..., le loro qualità e il peggio è che di questi tempi ormai nessuno si indigna più e a chi lo vorrebbe è tolta la possibilità di farlo perchè costretto a lottare per la propria sicurezza, sempre più fragile e precaria.

Scrivo a te per dirti che se oggi dovessi lasciarti questo posto, se oggi fosse il tuo primo giorno in questa parte di mondo, ti direi di partire piccolo mio, di viaggiare per scoprire il mondo da te, di cercare la tua strada e di inseguire i tuoi sogni ovunque ti portino. Te lo direi straziato nel cuore, sebbene possa solo ipotizzare quanto insopportabile sarà la distanza.

Ma se tu volessi provare qui io potrei raccontarti di me e di quello che di buono ho scoperto tra mille cose storte. Potrei raccontarti di quante persone meravigliose ho incontrato nella mia strada e che con me ne hanno condiviso un pezzo chi più lungo o chi meno ma che in un modo o nell'altro hanno lasciato una traccia che non si cancellerà.
Ti direi di scoprire gli altri più che puoi, di farti raccontare la loro storia e raccontare la tua perchè ogni giorno che passa penso a quanto sia fondamentale avere un legame con le proprie radici per poterle condividere e di non dimenticarti mai di dire grazie per quel pezzo fatto insieme.