sabato 28 gennaio 2012

Ritratto di famiglia

Come sei cresciuto, piccolo mio, in questi giorni diventa sempre più evidente quando parliamo e le tue domande si fanno sempre più curiose, quando le tue parole aumentano ed esprimono un ventaglio di emozioni che diventa sempre più ampio.

Ogni giorno è un passo, una scoperta, una nuova dichiarazione d'amore che ci fai.



Quando mi hai detto "mancato...tanto, tu", quando allarghi le braccia più che puoi per dirle quanto le vuoi bene non possiamo far altro che continuare a stupirci come ogni volta che inventi un modo per raffigurarci tutti assieme. I tuoi ritratti di famiglia sono capolavori!

Questi siamo noi tre come ci hai voluto raffigurare.



sabato 21 gennaio 2012

Mentre

Siamo nel letto, a casa dei nonni.

Spiderman già dorme, ma tu non ne vuoi sapere e mentre ti accarezzo tu ti giri e mi schiacci il palmo della mano contro la bocca.

Non so perché ma mi viene da ridere...e anche a te...così ridiamo insieme per un po'.

giovedì 19 gennaio 2012

Come creare un uragano con tre parole

A volte non servono cose incredibili per toccare il cuore di una persona e aprire un mondo di nuove sensazioni.
A volte serve solo mettere in fila tre parole, imparate in momenti diversi e che posizionate nel giusto ordine possono cambiarti la giornata.

Per scatenare tutto è stato sufficiente pronunciare la formula magica: "Piccolo ora papà (o mamma a scelta) deve andare a lavoro" ed eccole arrivare: "no...qui...insieme..." e tutto cambia.

Cambia, da una parte in meglio, perchè ogni dichiarazione d'amore fatta a parole da un figlio ti scalda dentro come una fiamma improvvisa tra le braci di un camino, ma dall'altra ti lascia un segno perchè non puoi andare via senza un tuffo al cuore.

Oggi, piccolo mio, quando mi hai messo in mano uno stipendio immaginario per farmi rimanere con te mi hai donato un tesoro inestimabile che racconto qui per imprimere una traccia di quel momento.

sabato 14 gennaio 2012

Perchè un giorno tu possa capirmi

Il 2012 ha portato già qualche novità ma, soprattutto, ha chiuso il capitolo della mia "precarietà".

Novembre e Dicembre sono stati due mesi durissimi per me, preso dall'ansia di non sapere nulla del mio futuro, dalla paura di cadere nel buio del dolore di essere nuovamente scartato da un posto, con l'animo attorcigliato da domande senza risposta come "ho fatto davvero tutto il possibile?" o "è stata colpa mia?"...insomma: la paura di trovarmi a vivere sensazioni già provate con la consapevolezza di non essere nuovamente in grado di affrontarle.

Poi il 19 dicembre ho saputo che non sarebbe andata così ed è stato bello sentirmi riconoscere finalmente dei meriti, è bellissimo pensare di poter crescere nelle mie passioni avendo la certezza di una base che mi tiene su.
Potrò continuare con i miei progetti nel sociale, con la falegnameria, potrò iniziare qualche esperienza nella formazione insomma posso continuare la mia strada con tanti pensieri in meno.

Però...

Però c'è che siamo partiti in 19 con questo contratto di apprendistato, in posti diversi è vero, ma condividendo i corsi, le esperienze, le dinamiche di questa strana azienda, strana come tutte perchè temo non ne esista una senza contraddizioni.
Siamo partiti in 19 eppure ora ne conto solo 13.

Anche per questo novembre e dicembre sono stati due mesi dolorosi. Perchè sono stati anche i mesi della consapevolezza e dell'addio, i mesi della rabbia trattenuta.
Mi guardo indietro e ripenso alla gioia che provai il giorno che mi proposero questo contratto, quando di li a poco tu saresti nato e avere una stabilità di quasi tre anni mi è sembrata un dono del cielo.
Sapevo che le cose sarebbero potute andare così, sapevo che l'azienda avrebbe ad un certo momento fatto delle scelte che non necessariamente avrebbero incluso tutti noi...

Quello che non sapevo era che sarebbe stato così doloroso. Non sapevo che avrei sentito dentro di me quello che proprio non so come chiamare se non senso di colpa, nel pensare che a me in qualche modo le cose sono andate bene mentre a qualcun altro no sebbene sia convinto che fosse altrettanto meritevole.

Razionalmente lo so che ci sono scelte che non dipendono da noi, ma la ragione non è stata sufficiente a scrollarmi di dosso un dolore che fatico a sfogare e che pago fisicamente ormai da un po'.

Per questo ti scrivo, piccolo mio, perchè grazie a te in queste pagine io proietto me stesso e provo a guardarmi e ad esteriorizzare i miei stati d'animo.
Ti scrivo perchè tu un giorno possa capirmi, nel profondo, perchè questi angoli di me non ti siano oscuri se non sarò capace di mostrarteli o di parlartene a voce, o semplicemente perchè sarò cambiato e vivrò le cose in modo diverso.

A dicembre ho realizzato che nel modo in cui andavano le cose tutti noi eravamo la riproduzione in piccolo di una terribile legge che governa il mondo di questi giorni, la legge più crudele eppure così radicata e sottile che spesso, forse sempre, ce ne dimentichiamo ossia che la nostra felicità in qualche modo ed in una parte più o meno grande si appoggia sul dolore di qualcun altro, la legge su cui si fonda il consumismo di quest'occidente che si sta mangiando piano piano il meglio di questa terra.

Non lo so come sarà quando tu sarai più grande, non so quando avrai la mia età, o comunque quando la vita ti permetterà di comprendere appieno il significato delle mie parole ma spero davvero che non sia più così, che esista un migliore equilibrio, che esistano il rispetto e la piena consapevolezza della realtà.
Io non lo so se la vita mi permetterà di fare qualcosa di concreto perchè questo accada.

Sai, vorrei spiegarti che in questi anni questo sistema ci ha costretto a fare tante rinunce. Ci ha costretto a continuare a pensare solamente a noi stessi perchè siamo rimasti a lungo senza certezze nè garanzie.
Vorrei che capissi che è per questo che per tanto tempo non sono mai stato in una piazza insieme a tanta altra gente a manifestare il desiderio di un cambiamento radicale.
Vorrei che tu sapessi che però questo non ci ha reso indifferenti ma che ci da dolore, acuito dalla consapevolezza della propria impotenza.

I miei ideali. Quelli che mi sono costruito col tempo grazie a tante tante cose: la mia meravigliosa compagna nonchè tua indescrivibile madre, tutte le cose che mi capitano e che mi sono capitate,l'università, le meravigliose persone che per fortuna mi circondano e tutte quelle che nella mia vita ho incrociato e che mi hanno toccato, i libri che ho letto e anche tu, proprio tu che mi hai cambiato la vita, ci sono e sono più che vivi nonostante tutto questo e sarà bellissimo quando tu ti costruirai i tuoi immaginare di poterli confrontare io, te e la mamma, renderci conto di come sarai cambiato e cresciuto e sarà epocale perchè già ora ogni passo che fai ci sembra una rivoluzione.

Mi auguro che un giorno tu possa leggere di un cambiamento partito con la primavera araba, gli indignati, occupy wall street nei libri di storia. Mi auguro che quello sia un capitolo meraviglioso.
Mi auguro che le pagine di questo blog ti siano nel cuore e che ti trasmettano un altro pezzo del mio amore per te.

venerdì 13 gennaio 2012

Noi non potevamo immaginare...

Forse perché erano solo le sei meno venti di mattina ed io mi stavo preparando per andare a lavoro e magari anche perché Lei ovviamente stava dormendo quando ti sei alzato di soprassalto dal letto, piangendo e gridando "novoglio!!!" ma io proprio non potevo restare li ancora per molto, perché dovevo fare colazione e a petto nudo in pieno inverno proprio non ci volevo stare.

Per questo abbiamo sorriso e ci siamo inteneriti quando Lei ti ha chiesto se volevi andare nel lettone, dato che piangevi e non ti calmavi, quando ti sei alzato di scatto e braccia al cielo hai detto "evviva!!!!".

Per tutto questo noi non sapevamo.

Non sapevamo che la notte dopo avremmo passato un'ora, a turni ed in coppia per convincerti a rimanere nel tuo letto, decantandone le qualità estetiche, lo splendido posizionamento e la necessità di tenere compagnia ad una squadra di peluche disperata all'idea di rimanere senza di te per una notte intera.

Orsetta teneva la testa sotto il suo micro cuscino, mentre il gufetto aveva gli occhi più spalancati del solito ma la tua tenacia nel resistere in piedi è stata realmente encomiabile.

Alla fine, dopo un'estenuante trattativa riguardante il racconto di una storia in cambio della tua disponibilità a sdraiarti ce l'abbiamo fatta!

Ora però che manca poco all'ora di fare la nanna, nessuno sa cosa succedera...

Buonanotte!

mercoledì 11 gennaio 2012

Tutti a scuola!

È stato inutile non interrogarsi sulle emozioni che avrei provato entrando nell'asilo per l'incontro di "presentazione dell'offerta formativa".
È stato inutile far finta di niente, scherzarci anche un po' su per poi trovarsi una volta entrati a dover trattenere gli occhi lucidi dopo aver visto una ringhiera appendi giacche ad altezza bambino...

Così mentre metà del consiglio insegnanti si riuniva attorno ad un pc per cercare di far partire una presentazione con il grave problema che "ogni volta usiamo un pc diverso" i genitori messi a sedere su delle meravigliose seggioline rosse alte 30 cm possono verificare gli effetti dell'allungamento dell'età pensionabile per gli insegnanti!

A me tornano i ricordi del mio asilo che stava proprio di fronte casa del nonno Ninì...
Quando mi capita di passarci davanti mi sembra così piccolino, non ricordo bene come fosse fatto ma allora credevo fosse così grande con quella stanzona dove ci facevano dormire dopo pranzo, il giardino coi giochi, l'atrio dove alla recita di natale ricordo che indossavo uno smanicato di jeans con interno in finta pecora.

Vorrei ricordarmi qualcosa in più di allora oltre alla preoccupazione delle maestre per la mia passione verso il disegno di mostri di vario genere intenti a combattere guerre epocali e quella ringhiera alla quale rimasi appeso con tutta la forza che avevo mentre mio cugino Fabio e la maestra mi tiravano, un piede a testa, per convincermi ad entrare il primo giorno di asilo...io piangevo e gridavo all'ingiustizia come un condannato all'ergastolo ed alla fine ottenni di entrare un giorno dopo.

Così fu da quel episodio che nacque il periodo di ambientamento graduale all'asilo!


lunedì 9 gennaio 2012

A Natale con il pioppo!

No, non abbiamo deciso di sostituire il meraviglioso albero (ovviamente finto!) con un esemplare di pioppo europeo ma semplicemente quest'anno i miei regali sono (felicemente) basati sul compensato fatto da con tavole di questo splendido albero!!!

Eccoli presentati!

Beh il primo regalo è quello per la casa ed è il mio tavolino soprannominato "3 stagioni" perchè ho iniziato a farlo questa estate ed è finito solo pochi giorni prima di Natale...quindi in pieno inverno!!!

Sono partito da qui: tagliando diverse tavole per realizzare le gambe poi lavorate a raspa, cartavetra e olio di gomito... poi è arrivato il ripiano che ha delle lavorazioni sui lati corti che danno movimento anche a questa parte...


Alla fine il tavolo è stato impregnato di color ocra e finito con poliuretanica bicomponente. Ed è venuto così...


Il secondo è il regalo per lei ed è una cornice portafoto, fatta tutta in compensato di pioppo, ritagliando i cuori con il seghetto alternativo!
Dopo una buona mano di turapori è stata rifinita con la cera...che profumo!!!!


Per ultimo il regalo per il nostro piccolo...una teatrino delle marionette!!!
Fatto con una cornice di compensato ricoperta con del bellissimo velluto e collegata ad un pannello posteriore a cui attaccare le eventuali scenografie!!!

Per le marionette...beh quelle le abbiamo acquistate!


Per vedere altre foto dei miei lavori....clicca qui!