domenica 11 dicembre 2011

Guarda!

Devo ricaricare la fotocamera digitale da due giorni. Dopo un sacco di tempo che non la usavo, scavalcata per praticità dal telefono, in una sola serata la batteria è andata e noi siamo diventati oggetto di acrobatici scatti del nostro bambino.

È curioso e dolce vederlo a poco più di due anni con in mano la fotocamera ridere ad ogni scatto del flash dopo aver detto "...ecco!!".

Come saremo ai suoi occhi dietro l'obiettivo, intenti a decorare l'albero di natale?
Penso a quando lo completeremo con i regali, di più penso al regalo che lui ci da quando ci mostra la più pura ed inarrestabile creatività.

Che meraviglia. Noi non sappiamo più cosa sia prigionieri dei nostri schemi mentali, della nostra necessità di semplificare la realtà assordante che ci circonda. A Lui tutto questo ancora non serve e tutto ciò che vuole, anzi pretende, è un foglio e dei pastelli così mille linee curve diventano un mondo in cui tuffarsi, a cavallo di una moto con le ruote che girano a tutta velocità.

Lui ci insegna che ogni oggetto ha un uso nascosto, tra le sue mani appaiono cose che noi non riusciamo a vedere.
Un giorno mi indicava le foglie e quando gli ho chiesto che cosa facessero, lui mi ha detto "piangono" ed io sono rimasto a pensare al motivo per il quale potessero piangere, mi sono chiesto cosa sentisse Lui.

Ti vorrei con me piccolo mio, quando lavoro il legno: vorrei regalarti percorsi immaginari e costruire i tuoi disegni, dare materia alla tua fantasia.

Ora è così facile perché sei così piccolo ma io vorrei davvero che tu continuassi a seguire la tua creatività, ovunque ti porti.

Vorrei darti la possibilità di sperimentare, guardarti sognare e non darti confini.

Mi aiuterai a chiudere nel tuo mobiletto il mio istinto razionale?
Mi aiuterai a cercare le forme tra le nuvole?






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