giovedì 19 aprile 2012

Prima opera!

Tutto è iniziato da una nicchia accanto al lettino del ranocchio.

Immaginavo ci potesse stare un bel mobiletto, il mio primo lavoro, qualcosa che non aveva ancora forma nella mia mente ma che già aveva riempito uno spazio.





Ripenso ad allora: non avevo praticamente mai preso un attrezzo in vita mia: io così celebrale ma praticamente senza mani, io che alla prima volta che ho tenuto in meno una sega circolare quasi svenivo dalla paura.

Ci volevo provare: sognavo di fare qualcosa di concreto, qualcosa che occupasse uno spazio a questo mondo che non fosse solo un file Excel o powerpoint...Perché ormai davvero siamo troppo lontani da questo mondo, siamo lontani dalle cose, dalla terra, dalla natura...
Le mie mani e la mia mente mi hanno spinto a cercare una strada per esprimermi e ho trovato questa che ormai è diventata una necessità.




Ogni forma che la mia mano ha voluto creare ha creato un buco da riempire.
Ogni buco è diventato cratere di un vulcano di forme diverse: tre ore per ogni pezzo, io qualche sgorbia, delle raspe e la mente libera e lontana da tutto per un po'...




Creare mi ha rigenerato, mi ha donato sensazioni che non avevo mai provato e dopo qualche mese il lavoro è giunto alla fine.
Corse dopo il lavoro, pranzi in macchina, naso e vestiti pieni di polvere di legno e la voglia pazzesca di cominciare un nuovo lavoro.

Quando è arrivato a casa ci siamo resi conto che sarebbe stato ingrato relegare quel lavoro in una nicchia e così è finito in sala ed è diventato la libreria del piccolino.
Li ci sono i suoi tesori inseparabili, è il suo scrigno: la cosa più bella che potesse diventare.

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