sabato 31 marzo 2012

Gocce d'acqua

È cominciata, forse, una nuova meravigliosa avventura; forse è iniziato un sogno che inseguivo da un po'. Ad oggi non ne sono certo ma qualcosa è partito: uno posto vicino casa in cui potermi mettere alla prova, un posto in cui provare ad esprimere me stesso in quello che ho scoperto essere le cosa che mi fa stare meglio e che forse è anche la cosa che do fare meglio: dare una forma al legno.






Tutto comincia da una tavola quadrata o rettangolare che sia.
Intorno c'è il silenzio o solo il rumore della vita che scorre.
Respiro a fondo e prendo in mano una matita e lascio che sia una piccola parte nascosta dentro di me ad impadronirsi per un istante della mia mano destra che ad un tratto comincia a muoversi e a disegnare.
A volte quello che vedo non mi piace e lo cancello, a volte le idee si accavallano e non mi consentono di vedere un'immagine armoniosa di quello che faccio ma non bisogna arrendersi perché ad un certo punto arriva quel momento in cui tutto prende forma.
Così arriva il momento di tagliare e dare materia all'idea.





Ma tutto questo è solo l'inizio, la parte più razionale del lavoro.
A questo punto sul tavolo appaiono cinque o sei raspe, meglio non fermarsi a pensare ma solo cominciare dalla curva più grande, smussare la tavola ed iniziare a scoprire un'onda che si crea. Spesso cambio strumento: quella tonda, poi piatta, sottile o da sgrosso.
Inizialmente non so dove arriverà quel lavoro, le forme si creano pian piano, si forma un'idea che all'improvviso scompare, cambia repentinamente e si trasforma in qualcosa di totalmente nuovo.
Come l'acqua che scorrendo si adatta al suo letto naturale, creando onde sinuose e infinite, così vorrei donare al legno un istante di fluidità, scoprire un universo sotto la superficie piana della tavola.





Creare è un avventura meravigliosa, un percorso di luce, un sogno perfetto.

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