Siamo noi a piegarli al consumismo

Quel giorno arrivai al parchetto tutto felice. Non vedevo l'ora di andare a prenderlo per portarlo a comprare la bici dei suoi sogni...o dei nostri?

"Piccolo sai cosa facciamo adesso?" Lui era arrampicato nella piramide di corde ad un'altezza dove solo le aquile osano. "Andiamo a prenderti un bellissimo regalo: una bicicletta nuova!"...

Era bastata la recensione su di un blog che tesseva le lodi della prodigiosa bici senza ruote, un'idea semplice e per questo rivoluzionaria: insegnare ai bimbi a stare in equilibrio su due ruote senza dargli il pensiero di pedalare. Ti spingi coi piedi e quando impari a prendere velocità alzi le gambe e via!
A questo dobbiamo aggiungere che la struttura è tutta in legno, compensato per l'esattezza, ed io non so resistere ed al tempo stesso mi disperavo per non essere in grado di costruirne una da me.

Arrampicato sulle corde lui mi guarda ed i suoi occhioni quasi si fanno lucidi..."Ma io ho già una bici".
Per l'esattezza un triciclo a spinta con pedali sulla ruota anteriore che il ranocchio si è sempre rifiutato di far girare, troppo felice di farsi spingere dagli altri.
Un triciclo viola e verde griffato Winnie The Pooh, regalo del nonno baffo, che ormai ha fatto il suo tempo.

Come puoi spezzare il sogno di mamma e papà che ti vedono sfrecciare come un piccolo turbine sul tuo nuovo bolide, un dolce spericolato ranocchio che compie prodigi di equilibrismo?

Mi viene da pensare "quando mi ricapiterà di dover convincere qualcuno a ricevere un regalo?".

"Dai piccolo che te la faccio vedere!".
Seduti sulla panchina del parchetto, papà e figlio guardano insieme Google immagini sul telefono.
La foto della bici cavalcata da un bambino.
"Vedi piccolo? È questa!"
"No! È del bimbo!!!"

Dito che striscia sullo schermo per sfogliare le immagini.

"Ecco! Questa qua! Ti piace?"
"Siiiiii!!!!"

"Allora andiamo a prenderla!!!"

Il giorno dopo a letto con la varicella.

:(