sabato 7 luglio 2012

Ma quale eredità?

Un'anziana signora va da una psicologa. Questa le chiede per quale motivo fosse li.
"Perché sono stufa di mia madre che mi rende la vita insopportabile!" dice lei.
"Ha provato in qualche modo a farglielo capire?" chiede la psicologa.
"No!"
"Come mai?"
"Perché è morta 13 anni fa!"
(tratto da una storia vera...)

Così in questi giorni ho imparato sulla mia pelle una regola fondamentale che in tanti provano ad insegnarti: siamo il risultato del modello famigliare dentro cui siamo nati e cresciuti.

Me li ricordo ancora quei momenti in cui, adolescente in pieno contrasto con i miei, giuravo a me stesso che sarei diventato un padre totalmente diverso dal mio.

Eppure poi, sopratutto in quei momenti in cui con più forza dovresti dimostrare a te stesso che, arrivato ad un'età adulta ormai un modello tuo dovresti essertelo costruito, proprio allora cadi nella più banale delle ovvietà: finire per fare tutto ciò che non vorresti e che non senti tuo e senza essere in grado di darti una spiegazione troppo logica.

E allora scusami Principessa e scusami anche tu, mio dolce ranocchio, scusate il vostro rospo e la sua pessima figura.

E tu, piccolo mio, cosa imparerai da noi?

Come ci vedi, oltre che due tipi un po' matti, pieni di sbalzi, stanchezze...come ci giudicherai? Questo forse non lo sapremo mai, ma ce lo chiediamo eccome mentre incorniciamo ricordi di te nel cuore per renderli indelebili al tempo.

Da chi vorrai essere diverso, per poi scoprire di esserne irrimediabilmente influenzato?

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