martedì 2 agosto 2011

Eredità musicali...

Poche mattine fa sono riuscito ad ascoltare una canzone che non avevo più la forza di sentire da quando è arrivata la notizia della scomparsa di Clarence Clemons, sax tenore della E Street Band di Bruce Springsteen.
In macchina con il volume al massimo ho sentito Jungleland: uno dei brani che più mi ha toccato musicalmente ed in cui il solo sentire l'assolo di sax mi ha portato ad un passo dalla sconsiderata decisione di acquistarne uno e provare ad imparare a farlo da me!
Complice una mail ricevuta piena di riflessioni su un ciclo musicale, ma anche di una fase storica del mondo della musica, che piano piano si sta chiudendo ho iniziato a farmi tante domande su come mio figlio vivrà il rapporto con la musica.

Che lui la adori al momento è assodato. Da tempo ormai chiede con gran segni che la radio resti accesa. E' felice se la mattina si sveglia con la musica e vorrebbe sempre avere un buon ritmo su cui ballare...
Mi chiedo cosa penserà della musica che noi ascoltiamo.

I miei genitori non sono mai stati dei grandi appassionati di musica: qualche cassetta si, ma principalmente la mia educazione musicale dell'infanzia si ferma alle canzoni che mi cantava mia madre e, nella fattispecie, un repertorio misto di canzoni italiane degli anni 50, 60 e 70!
Ad oggi credo di essere uno dei pochi della mia età in grado di riconoscere una buona parte del palinsesto di Radio Italia Anni 60, cosa di cui non vado particolarmente fiero e che mi fa sentire parecchio discriminato davanti a chi è cresciuto con un panorama musicale più ampio del mio che di internazionale aveva solo le canzoni (in italiano!) di Julio Iglesias...

Il mio primo contatto con la musica internazionale è stato in terza media quando ho scoperto i Queen ed ho costretto l'intera famiglia (nonna compresa) ad un passaggio epocale: quello del lettore cd!!!
Recuperare gli anni persi di musica mai ascoltata è un'impresa che non potrò mai portare a termine e sono sempre stato dell'idea che a mio figlio non sarebbe mai mancata la possibilità di ascoltare ore e ore e ore di musica di ogni genere. Il rock, il raggae, lo ska, o qualsiasi altro genere tanto oggi la tecnologia ci permette di avere accesso a qualsiasi cosa in un attimo, avere intere discografie, rarità ed inediti anche se poi finisce che non li ascolteremo mai tutti.

Basta! In casa si ascolta quello che dico io!
Quindi, in definitiva, sto replicando la parte dei miei ampliandone solo un po' i confini...Ecco quindi alcune previsioni su come potrebbero andare le cose...

Appena arriverà l'età dell'asilo, appena inizieranno le feste, le giostre e così via Beatles, Queen, Ben Harper, Rolling Stones, Pearl Jam, Nirvana....tutto insomma, potrà essere spazzato via dalle canzoni tipo Le Tagliatelle di Nonna Pina e noi dovremo nuovamente rifugiarci per riassaporare i vecchi classici.

Poi la situazione tornerà nuovamente a nostro favore ma solo per un po' ossia quando avverrà il momento del distacco: il momento in cui lui scoprirà un percorso musicale tutto suo ed allora, a seconda delle amicizie più influenti, potrebbero capitarci alla peggio una o più delle seguenti fasi:

- la fase metal
- la fase rap
- la fase disco

In previsione di uno qualsiasi di questi casi, stiamo già risparmiando per l'insonorizzazione della sua futura camera e per i cambi di guardaroba.



Alla fine però quando in radio passano per sbaglio qualche pezzo della Cinquetti ed io, vergognosamente, so il testo meglio di quanto potrebbe ricordarselo lei, non posso fare a meno di stargli dietro e quindi penso che potrà succedere anche a lui (con qualche pezzo migliore ovviamente!) ed avrà il suo bagaglio di ricordi su cui scherzarci, ridere o coccolarcisi un po'.

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