sabato 17 marzo 2012

Caccapupù

Cosa c'entrano un santone ed un campeggio per vegani invasati con un libro per bambini?
Ora ve lo racconto!








Tutto ebbe inizio in un'isola che per diritto di privacy vi terrò segreta...




Eravamo in vacanza insieme alla famiglia del folletto, il migliore amico del ranocchio, quando una sera per un giro di particolari conoscenze veniamo invitati a questa cena vegana, in una sorta di campeggio, affidato nel periodo estivo ad una squadra di particolari personaggi dediti all'organizzazione di vacanze di pieno contatto con la natura, svuotamento di portafogli compreso.
Poco dopo il nostro arrivo ci troviamo dinnanzi a questa particolare immagine, un uomo di mezza età, seduto su una poltrona all'aperto è circondato da bimbi manco fosse un messia e, nota bene, anche da un paio di signorine sopra la maggiore età ma comunque potenzialmente sue figlie. Davanti a lui un tavolino, con libri di ogni tipo, favole, racconti...e lui tiene in mano e legge, davanti all'ammirazione incondizionata del suo pubblico, la storia di Caccapupù!

La cena in fondo è andata anche bene, tranne che per una semi indigestione da salsa di soia e la mancanza del buon vinello ripudiato dalla filosofia vegana ma che mi avrebbe sinceramente aiutato a mandar giù la visione del santone che a fine cena, preso da un raptus creativo tira fuori dalla borsa una squadra di strumenti realizzati con oggetti di ogni tipo...si andava dal simulatore di tuoni, a pernacchiette e trombette, ad una specie di xilofono-melone con il quale mi sono lanciato in un assolo inenarrabile...

Comunque il santone faceva così: prendeva uno strumento, lo suonava un po' come se fosse posseduto da un ritmo che aveva in testa e poi lo passava agli altri.

La cosa cominciava a farsi particolare...appariva evidente che lo strano individuo non avesse intenzioni diverse dall'approfittare di qualcuna delle donne presenti, in più da una conversazione privata saltò fuori che gli organizzatori la settimana prima dell'inizio del camping avevano organizzato grigliate di carne...nel mezzo della digressione ritmica, andiamo a vedere che libro stava leggendo il santone e scopriamo Caccapupù, che da quel momento in poi diventerà il soprannome del "maestro", poi tiriamo su di peso il ranocchio ed il folletto che stavano giocando allegramente con un altro bimbo detto il picchiatore, ringraziamo, salutiamo e saltiamo in macchina.

Cosa sia successo al campeggio dopo di allora non lo sappiamo: forse hanno sacrificato un cavolo ed una lattuga o Caccapupù ha portato a termine i suoi progetti nei confronti delle ragazze, ma la figura di Caccapupù ci ha accompagnato per mesi, infilata in ogni situazione divertente che provavamo ad inventare...finchè un giorno...

Mesi dopo in una libreria per ragazzi, io e la principessa prendiamo il coraggio a quattro mani e chiediamo al preparatissimo libraio se per caso c'era un libro, di cui non sapevamo il titolo, ma che forse poteva chiamarsi Caccapupù.

"Ma certo!!!" esclama lui, "Stephanie Blake! È famosissima!".

Così lo abbiamo comprato e subito spedita copertina ai genitori del folletto.

Ho scoperto che la cara Stephanie è decisamente un'istituzione nell'ambiente e le avventure del piccolo coniglietto Simone sono famosissime in tutto il mondo: i bimbi lo adorano!!!

L'autrice dice di anteporre, nelle sue storie, la trama allo stile illustrativo dove invece evidenzia le espressioni facciali (che in effetti sono davvero spassose!).
Il ranocchio attualmente è ancora un po' freddo nei confronti del libro, con il quale di solito siamo più noi a ridere a crepapelle per via delle espressioni del lupo che appare nella storia, ma ultimamente pare esserci un po' più affezionato.

Di sicuro in casa entreranno altre avventure del piccolo Simone!



Caccapupù
Stephanie Blake
Babalibri

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